Isao Takahata è morto. Ne stanno parlando tante testate on line di vari giornali, anche importanti. La maggior parte dei titoli lo ricorda come: “il papà di Heidi”, e sarebbe veramente spiacevole indisporsi della cosa. Per molti, Paku-san è stato “soltanto” questo; anche per me, fino ad una certa età. Poi sono cresciuto e sono arrivati: Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka) e Pom Poko (Heisei tanuki gassen Ponpoko) che vinse nella categoria “miglior lungometraggio” al Festival di Annecy nel 1994 e La storia della principessa splendente (Kaguya-hime no monogatari), candidato all’Oscar 2015 nella sua categoria, e altri lavori del regista.
Ora (ri)scopriamo Paku-san!
Da grande ammiratore di Paku-san (così soprannominato dal cofondatore del Ghibli, Hayao Miyazaki), spero che i suoi lavori comincino a circolare un po’ di più, come accade spesso dopo la morte di un artista e che i vecchi e i nuovi amanti del cinema e del cinema d’animazione scoprano (nello strano caso non sia ancora successo) uno dei grandi maestri, so di non esagerare, dell’animazione mondiale.
Ciao e al prossimo caffè,
Il Barista Animato