Isao Takahata Foto di © D. Bouchet/CITIA. Scattata da D. Bouchet ad Annecy il 10 Giugno 2014
Anniversari

Mai dimenticare Isao Takahata

Dalle serie TV ai lungometraggi, Isao Takahata ha saputo imprimere al mondo animato una sua indelebile impronta fatta di regie raffinate, di un realismo che (particolarmente nei suoi lungometraggi) sa comprendere i toni più diversi, e che molto spesso, anche avvalendosi di miti e leggende del suo Giappone, lasciano anche noi europei e “figli dell’Occidente” più in generale, con un senso di malinconica nostalgia per un qualcosa che non c’è più.

Dalla nascita all’avvento del Ghibli

Nato il 29 Ottobre 1935 ad Ise (Prefettura di Mie), Takahata non abbraccia fin da subito il mondo dell’animazione ma sviluppa interessi per la storia dell’arte e la letteratura francese tanto da laurearsi nel 1959 proprio in questo corso a Tokyo. È proprio nel 1959 che intraprende ufficialmente la sua carriera nell’animazione; dopo aver vinto un concorso alla famosissima Toei Doga, vi entra come allievo regista e lì affina le sue tecniche fino ad arrivare al 1968, anno della sua prima regia: La grande avventura del piccolo principe Valiant/Il segreto della spada del sole (Taiyo no oji – Horusu no daiboken) cui collabora Hayao Miyazaki. Questo lungometraggio da il via al lungo sodalizio fra quelli che ormai sono riconosciuti come dei veri e propri maestri dell’animazione e che porterà, nel 1985, alla nascita dello Studio Ghibli.

Negli anni tra il 1968 e il 1985, nella vita professionale di Paku-san (così chiamato da Miyazaki) accade di tutto; tra il 1971 e il 1972, dopo aver abbandonato la Toei Doga, dirige alcuni episodi della serie: Le avventure di Lupin III (Rupan Sansei) cui collabora anche Miyazaki. Nel prosieguo degli anni, Takahata dirige altre famosissime serie a cartoni animati per bambini che portano in primo piano la grande qualità del regista: Heidi (Arupusu no sojo Haiji), che nel 1973 è la prima serie interamente da lui diretta e Anna dai capelli rossi (Akage no An) nel 1979 faranno il successo del regista anche in Europa

Isao Takahata e Toshio Suzuki al Festival d'Annecy 2014 © 2014 G. Piel/CITIA
Isao Takahata e Toshio Suzuki al Festival d’Annecy 2014 © 2014 G. Piel/CITIA

Isao Takahata e il film 0 del Ghibli

La collaborazione di Takahata con Miyazaki continua e si rafforza durante il periodo alla Zuiyo Eizo (oggi Nippon Animation) – la casa di produzione delle sopra citate serie animate – e, successivamente, alla Tokuma Shoten; è proprio in quest’ultimo periodo che il sodalizio fra i due si estrinseca in maniera ancora più evidente. Nel 1984 Isao Takahata produce il film di Miyazaki: Nausicaä della Valle del Vento (Kaze no tani no Naushika) e l’anno seguente, assieme a lui, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma (patron della Tokuma Shoten), fondano lo Studio Ghibli: è il 15 Giugno 1985.

Isao Takahata e lo Studio Ghibli

Dal 15 Giugno 1985 Isao Takahata dirige cinque film Ghibli; Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka) del 1988, Pioggia di Ricordi (Omohide poro poro) del 1991, Pom Poko (Heisei tanuki gassen Ponpoko) con cui si affermò al Festival d’Annecy nel 1994, I mie vicini Yamada (Hohokekio tonari non Yamada-kun) del 1999 e La storia della Principessa Splendente (Kaguya hime no monogatari) del 2013. Ed è proprio con il lungometraggi del Ghibli che Takahata, mostra tutta la sua sapienza registica e quella poetica cui accennavo all’inizio.

In tutti questi lavori, con l’eccezione de I miei vicini Yamada, affiorano le varie sfaccettature della poetica del regista, fatte di un continuo fluire e rifluire di malinconia, nostalgia e con un velato senso di serenità verso ciò che è ormai il momento di lasciare andare. Questo può emergere in tutto il film, come in Pioggia di ricordi, o essere vero e proprio climax nel finale, come accade in Una tomba per le lucciole e Pom Poko.

La storia della Principessa splendente è stato l’ultimo lavoro di Isao Takahata; il cineasta giapponese è morto a Tokyo il 5 Aprile del 2018 lasciando il suo nome scritto fra i grandi dell’animazione; vedere per credere.

Ciao e al prossimo caffè,

Il Barista Animato

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