Da poco meno di un mese è disponibile su Disney + Star Wars: Visions (a voi il trailer), una breve serie di cortometraggi anime sull’universo non canonico di Star Wars. Per questa serie sono stati coinvolti alcuni fra i più importanti studi d’animazione nipponici (Kamikaze Douga, Twin Engine, Trigger, Kinema Citrus, Production I.G. e Science Saru) che, attraverso la loro personalissima firma han dato vita a storie radicalmente diverse fra loro.
Tra idee e fatti
Se l’idea di partenza oltre che coraggiosa è sicuramente buona, nei fatti si è andati un po’ a volare più in basso; su 9 episodi, quelli veramente interessanti sono quattro (Il duello, La sposa del villaggio, Il nono Jedi e Il vecchio), il resto è una serie di termini e “luoghi” dell’universo di Star Wars accostati al mondo degli anime in una sorta di grande omaggio di alcuni grandi del mondo dell’animazione giapponese all’enorme corpus starwarsiano, in alcuni casi il tutto risulta di una forzatura davvero stridente.
La cosa esplode in tutta la sua evidenza in Rapsodia su Tatooine: oltre ad una trama dagli esiti veramente assurdi (SPOILER SPOILER SPOILER come sia possibile che uno dei gangster più pericolosi della Galassia si “intenerisca” all’ascolto di una canzone è un vero mistero FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER) si aggiunge una canzone di una bruttura e banalità difficilmente superabili.
Star Wars: Visions pur avvalendosi della qualità offerta dagli studi di animazione – Il duello e Il nono jedi, personalmente, sono i migliori, sia in fatto di stile (una breve serie animata su Star Wars secondo lo stile del primo io la guarderei) sia per quel che riguarda la storia raccontata – globalmente non convince; troppo complesso il mondo creato da George Lucas per essere riadattato in questo modo. Anche se resta ammirevole l’aver fuso la storia feudale del Giappone e alcune sue peculiarità con l’universo di Star Wars, come è facilmente visibile nella totalità degli episodi, quasi tutte le storie narrate sono deboli dal punto di vista narrativo e la “colpa” dove ciò accade, è imputabile alla breve durata dei corti.
Ci sono storie che sono semplicemente raccontate male perché di troppo breve durata, una folle corsa in cui i vari personaggi non vengono minimamente analizzati o solo in minima parte (sembrano episodi presi da una serie anime più complessa e inseriti in Visions), come accade ne I gemelli lasciando troppi puntini di sospensione.
Il conto
Concludendo; l’omaggio a Star Wars è stato fatto complessivamente bene a livello “tecnico artistico” e fa la sua gran figura anche la colonna sonora dove alcune tracce riescono davvero ad esaltare ciò che si vede (qui una traccia dal primo episodio), ma sul lato dei vari racconti la cosa passava in primo piano e questo non può essere un lato positivo. Personalmente, ripetessero la cosa in una seconda stagione la riguarderei con la speranza di alcune migliorie.
Cioa e al prossimo caffè,
Il Barista Animato
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