Luck è il primo lungometraggio animato originale di Apple TV+ prodotto da Skydance Animation, in cui a farla da padrona più che la morale (ovviamente presente in film di questo tipo), è la globale semplicità di cui questa storia diretta da Peggy Holmes si fregia, vero punto di forza del film. Non ha molto altro che riesca ad elevarlo a più alti giudizi ma saremo più precisi proseguendo.
Cicchetto di trama
Sam è una diciottenne che, costretta a lasciare la casa famiglia dove è rimasta fino al limite d’età, comincia la sua nuova vita: salutata la sua piccola amica Hazel che presto potrebbe essere adottata, la giovane è pronta a cominciare un nuovo capitolo; con un lavoro, un appartamento tutto per lei e un corso on-line cui è iscritta. Non ci sarebbe niente di particolarmente strano in tutto questo, sennonché la ragazza è sfortunatissima e ogni cosa che fa o che le accade sembra non andarle mai per il verso giusto.

Tutto prende una piega differente quando incontra un gatto nero che dopo alcuni incontri, le dona una monetina. La ragazza vorrebbe portare questa monetina, che scopre essere un portafortuna, a Hazel per aiutarla così a trovare una famiglia che la adotti ma per la sua sfortuna ingombrante la perde nello scarico di un water. Per poter avere un’altra moneta Sam segue il gatto Bob (un gatto parlante) nel mondo di Fortuna dove, dopo essere riuscita ad entrare tramite un inganno orchestrato dal gatto, si mette alla ricerca del necessario: la faccenda però si rivela molto più complicata del previsto.
Riuscirà Sam a compiere la sua missione e aiutare Hazel? Per scoprire come non vi resta che guardare Luck (a voi il trailer).
Il buono…

Il film diretto da Peggy Holmes non è un brutto lavoro; il soggetto della storia è interessante e portato in sceneggiatura al meglio, i personaggi – Sam in modo particolare – hanno una buona caratterizzazione tutto sommato. Luck è una storia che “fila” dall’inizio alla fine perché fa tutto capo alla semplicità: la regia fa il suo senza strafare e la fotografia l’accompagna (qualche luce un po’ strana ma sono piccolezze), il montaggio aiuta almeno nella prima parte del racconto a mantenere viva l’attenzione e non mancano i momenti in cui si ride. Ad accompagnare le immagini, una colonna sonora apprezzabile, “classica” e adatta al genere, non particolarmente memorabile ma che riesce a sottolineare alcuni momenti importanti. In definitiva questo film è davvero godibile ma non brilla più di tanto perché soffre (per così dire) di due “problemi” uno legato al cuore del film e l’altro alla sua durata.
… e il poco digeribile di: Luck
Per quello che si vede nella storia, anche se Holmes & Co. si sono impegnate a farlo notare il più tardi possibile, Luck dura troppo: molti eventi e colpi di scena vengono allungati e stirati in maniera abbastanza evidente quasi come si volesse adattare una storia che si sarebbe potuta raccontare anche in meno di un’ora e mezza e non sarebbe sembrata comunque una corsa. Il secondo aspetto è legato a Fortuna e Sfortuna che, al di là del crederci o meno, in questo film finiscono per essere piuttosto posticce, una sembra essere necessaria all’altra anche se la Sfortuna è naturalmente aborrita dalla Terra di Fortuna, fino a che qualcosa non fa cambiare le carte in tavola e un personaggio particolare decide di fare una scelta, per motivi assolutamente inconcepibili visto quanto accaduto fino a quel dato momento.

In una trappola simile cade anche Sam; la ragazza segue Bob per un determinato fine e tutto ciò che fa nella Terra di Fortuna è legato solamente e soprattutto a quella sua missione, per cui il dialogo che ci sarà fra lei e il personaggio particolare di cui sopra, riguardo proprio a Fortuna e Sfortuna non ha un grosso senso.
SPOILER
SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER Sam non ha mai avuto alcuna intenzione di cancellare la Sfortuna in modo permanente e da quello che possiamo intuire non l’ha mai nemmeno pensato, quindi rimane poco chiaro il perché la nostra parli con il determinato personaggio come se in realtà la sua unica missione dall’inizio fosse quella di cancellare la Sfortuna dalla faccia della Terra permanentemente. Sam, la (sua) sfortuna l’ha già accettata, certo non totalmente ma lo ha fatto già fin dall’inizio della nostra storia FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER
FINE SPOILER
Fortuna e Sfortuna finiscono così, per essere presentate come concetti tagliati con l’accetta e pur capendo che il film è destinato anche ad un pubblico familiare (quindi con bambini anche piccoli), non si dovrebbe esagerare così tanto nel semplificare le cose: si rischia la banalizzazione.
Il conto
Luck concludendo è un film carino, godibile e che sa intrattenere anche piacevolmente lungo le quasi due ore di narrazione (che restano comunque troppe all’umilissimo parere di chi scrive) e che trova il suo maggior punto di forza nella genuina voglia di Sam di aiutare Hazel a trovare una famiglia, l’aspetto meglio trattato nel film.
Ciao e al prossimo caffè,
Il Barista Animato
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