Film d'animazione, Recensioni

Le stagioni di Louise. Finisce l’Estate cominciano i ricordi

Con Le stagioni di Louise al Cartoons’ Café torna un regista qui molto amato: Jean François Laguionie.
Il nono film del regista francese racconta di un’arzilla anziana alle prese con un anno in solitaria nello spopolato paese di Biligen. A farle compagnia durante la bassa stagione: un vecchio cane e un lungo e frammentario fluire di ricordi di infanzia.

Cicchetto di trama

Nellla località balneare di Biligen l’estate è ormai finita e Louise, una anziana signora che da molti anni passa l’estate in quella piccola città è pronta, anche se a malincuore, a far ritorno nell’entroterra.

Fotogramma di: Le stagioni di Louise © 2016 Jean François Laguionie/JPL Films/Unité Centrale/Tchack/Arte France Cinéma
Fotogramma di: Le stagioni di Louise © 2016 Jean François Laguionie/JPL Films/Unité Centrale/Tchack/Arte France Cinéma

Una forte tempesta però, le impedisce di prendere l’ultimo treno della stagione e la signora è costretta a ritardare la sua partenza all’anno successivo: per Louise che non sembra aver alcuna intenzione di perdersi d’animo, comincia una vita sulla spiaggia dotata di tutti i possibili confort che la donna saprà inventarsi e procurarsi. A farle compagnia saranno Pepe (un vecchio cane della zona) e i suoi ricordi di infanzia.

Il mio: Le stagioni di Louise

Le stagioni di Louise è un film che coniuga al meglio una storia che scorre lenta, placida alla brevità del racconto (appena settantasette minuti).

Louise a pesca. Fotogramma di: Le stagioni di Louise © 2016 Jean François Laguionie/JPL Films/Unité Centrale/Tchack/Arte France Cinéma
Louise a pesca. Fotogramma di: Le stagioni di Louise © 2016 Jean François Laguionie/JPL Films/Unité Centrale/Tchack/Arte France Cinéma

In settantasette minuti di storia seguiamo Louise passare praticamente un anno in solitudine ingegnandosi non a sopravvivere ma a condurre una vita più che dignitosa in una località che, dalla fine dell’estate fino all’inizio della successiva non ha niente da offrire perché completamente disabitata. Non accade nulla di sensazionale ma, per il modo in cui tutto è rappresentato, non si può far altro che seguire questa donna ingegnosa adattarsi al meglio con ciò che ha a disposizione.

Fa sorridere Louise: fa sorridere la sua tenacia, il suo spirito d’avventura – rimasto pressoché immutato fin dalla giovane età – , il modo in cui vede le cose. Davvero un bellissimo personaggio che Laguionie cala in un paesaggio naturale urbanizzato ma, allo stesso tempo selvatico.

Per quel che riguarda il lato prettamente tecnico-artistico Le stagioni di Louise è un saggio di bravura sul saper raccontare una storia senza bisogno di troppo materiale, sulla pittura e il disegno. Nel penultimo film dell’animatore e regista di Besançon possiamo vedere come la pacatezza della storia si rifletta per la maggior parte su colori tenui, morbidi e anche quando ci troviamo davanti a colori accesi sono sempre un po’ opachi.

Il conto

Film adatto a questa fine dell’Estate, Le stagioni di Louise intrattiene senza alcun momento roboante, ma soltanto grazie a dei veri e propri quadri in movimento (tipici di Laguionie) e ad una trama ridotta all’osso e ad una globale pacatezza di che incanta.

Ciao e al prossimo caffè,

Il Barista Animato

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